La videosorveglianza all’insaputa dei lavoratori non è totalmente vietata. Può essere autorizzata in alcuni casi, al fine di controllare a breve termine e in modo mirato il comportamento del personale. Lo ha deciso il Tribunale federale (TF) accettando il ricorso di una gioielleria zurighese che aveva installato una telecamera nella stanza-cassaforte senza informarne i dipendenti.
Vittima di un furto nel marzo 2008, la gerenza aveva accusato una delle sue impiegate che era stata filmata a sua insaputa. Il Tribunale cantonale zurighese non l’aveva però autorizzata ad utilizzare la registrazione come mezzo di prova e aveva archiviato il caso.
In ultima istanza, il TF ha annullato questa sentenza e ha accettato il ricorso della gioielleria. I giudici di Mont-Repos hanno sottolineato che il divieto mira a proteggere la salute dei dipendenti e che la videosorveglianza di per sé non contribuisce a peggiorarla.
Deve pertanto essere ammessa quando è utilizzata sporadicamente. Nel caso dell’installazione sistemata nella stanza blindata del negozio zurighese, gli impiegati erano sorvegliati temporaneamente, soltanto nel momento in cui mettevano i soldi nella cassaforte e prendevano gioielli o orologi di valore.