La serratura di alta sicurezza, elettronica o meccanica, deve poter resistere ai tentativi di apertura condotti nei modi più diversi: fraudolenti come la manipolazione tramite grimaldelli oppure a forzatura, tendenti a distruggere la serratura stessa.
I lavori per la realizzazione di una norma sulle serrature di alta sicurezza – iniziati tempo fa con l’istituzione a livello europeo del comitato CEN/TC 263 “Secure storage of cash, valuables and data media” WG3 “Safe locks” e seguiti a livello nazionale dalla commissione Sicurezza, hanno portato alla pubblicazione, nel luglio 2011, della nuova edizione della norma UNI EN 1300 “Mezzi di custodia – Classificazione delle serrature di altasicurezza in base alla loro resistenza ad una apertura non autorizzata“ .
La norma specifica i requisiti e i metodi di prova delle serrature di alta sicurezza (HSL – high security locks) con riferimento ad affidabilità, resistenza allo scasso e apertura non autorizzata. Fornisce anche uno schema di classificazione delle HSL in base alla loro resistenza all’effrazione valutata e all’apertura non autorizzata.
La UNI EN 1300 definisce una serratura di alta sicurezza come un assieme, solitamente montato su un mezzo forte (cassaforte), che ne consente l’apertura immettendo il corretto codice di apertura. Per le serrature meccaniche il codice è rappresentato dalla mappatura della chiave (numero e altezze dei denti).
Tra i requisiti di sicurezza delle serrature, troviamo i codici utilizzabili, la resistenza alla manipolazione e all’effrazione distruttiva, la resistenza elettrica ed elettromagnetica, la resistenza a fattori fisici e ambientali, alla temperatura.
Ogni HSL dovrà riportare la marcatura, leggibile e permanente, in una posizione visibile anche quando assemblata al mezzo di custodia. Le informazioni riportate sulla marcatura del prodotto dovranno comprendere l’identificazione del fabbricante, il numero del modello, l’anno di fabbricazione e la classificazione, il numero della norma europea.