Quello che si è registrato quest’estate in alcune zone di Napoli è stato un vero e proprio boom. Il trend parla del 20% di effrazioni in più. Che, se il problema dovesse continuare, vuol dire circa 1200 case “visitate” da estranei alla fine dell’anno. Cifra altissima se si considera che nel 2010 furono poco più di 900. Il dato non è consolidato, ovvero, ancora non è quello definitivo che la prefettura trasmetterà al Ministero dell’Interno, ma l’aumento dei raid all’interno delle abitazioni private è chiaro.
La tecnica usata dai ladri è sempre la stessa: pochissimi minuti per violare una comune serratura a doppia mandata. Nella maggior parte dei casi, infatti, non c’è stata la forzatura della serratura: le porte sono state semplicemente aperte. Come se i malviventi avessero le chiavi.
Altra caratteristica dei colpi compiuti quest’estate è il fatto che rispetto al passato le case non vengono saccheggiate. Il raid è velocissimo: il tempo di entrare, prendere bracciali, catenine, orologi, possibilmente in oro, materiale tecnologico e piccoli oggetti di valore e uscire con il bottino sistemato nei sacchi portati allo scopo. Una volta sistemata la refurtiva in un posto sicuro, i ladri non si pongono il problema di “visitare” un’altra casa nello stesso palazzo già derubato.
Viene di solito utilizzato dai “professionisti” un kit con grimaldelli di nuova generazione, molto più sottili rispetto ai vecchi, capaci di adattarsi con estrema facilità alle serrature. Per chi conosce il meccanismo è semplice mandarlo fuori giri. Il trucco è arrivare al centro del tamburo e far girare un paio di volte il cilindretto. Una mano esperta può impiegarci anche un minuto.
“Occorre agire sul terreno della prevenzione, incentivando gli strumenti a disposizione, offerti anche dalle moderne tecnologie – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari-. Innanzitutto con l’aumento dei controlli effettuati su strade e piazze, attraverso la videosorveglianza con telecamere intelligenti, con la sottoscrizione di appositi protocolli tra lo Stato centrale e gli Enti locali per la messa a disposizione delle risorse economiche necessarie, specialmente nelle aree a rischio. Poi bisogna incentivare i singoli condomini affinché si dotino di un sistema di videosorveglianza nelle aree comuni del fabbricato collegato al commissariato di zona, stipulando apposite convenzioni con ditte specializzate ed, eventualmente, con la concessione di contributi a fondo perduto. Una maggiore vigilanza da parte delle forze su strada, con l’incremento della presenza del poliziotto o del carabiniere di prossimità, potrà contribuire a segnalare ed evidenziare eventuali situazioni anomale come la presenza dei “pali” che studiano le abitudini degli abitanti“.
Sul problema dei furti negli appartamenti il presidente del Comitato Valori collinari chiede al prefetto di Napoli di convocare un’apposita riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, al fine di mettere in campo in tempi rapidi tutte le risorse necessarie per debellare una volta e per sempre il grave fenomeno.