Ancora investimenti nel Comune di Milano per la videosorveglianza: le 1070 telecamere per la sicurezza che già fanno del capoluogo lombardo la città italiana più monitorata con sistemi di controllo in remoto sono infatti destinate ad aumentare di numero.
È previsto un finanziamento di nove milioni di euro per le «tecnologie per la sicurezza». Otto milioni verranno impiegati per l’acquisto di nuove camere, dotate di un software utilizzato in Israele e in Gran Bretagna e già testato lo scorso anno, che permette di selezionare automaticamente le immagini e di segnalare movimenti sospetti o zaini e borse lasciate incustodite attraverso semplici mutamenti cromatici dei pixel. Il restante milione sarà invece destinato a bandi per cofinanziare gli impianti di sorveglianza di commercianti e particolari categorie di cittadini considerati “a rischio rapina”.
Fino ad ora l’amministrazione non ha ancora definito la dislocazione dei nuovi impianti, ma molto probabilmente alcune telecamere saranno poste nei sottopassi. “Vogliamo utilizzare le nuove telecamere – ha spiegato il vicesindaco Riccardo De Corato, presentando il bilancio alla Commissione comunale – per contrastare lo spaccio e i reati predatori come furti, scippi e rapine”. Rispondendo poi a chi, tra l’opposizione, gli ha obbiettato la presunta inefficacia della videosorveglianza, il vicesindaco ha affermato che “le telecamere sono così inefficaci che ogni mese la Procura ci chiede in media 200 accessi ai dati della nostra centrale operativa”.