Per scippi e borseggi è un’impennata, che tocca la sua vetta a Torino (+64% in un anno) e Genova (+42,7%). Più lenta, invece, la crescita degli omicidi, che però portano con sé la carica più intensa di allarme sociale.
Sono queste le dinamiche alla base dell’allarme sicurezza, scattato di nuovo in tutta la sua drammaticità dopo l’efferato omicidio di Giovanna Reggiani.
A indagarle è Il Sole-24 Ore, che offre una mappa dettagliata dei reati registrati nei 103 capoluoghi di Provincia ed esamina gli effetti che il pacchetto di misure approvate dal Governo potrà dispiegare in termini di repressione e certezza della pena.
Dalla mappa dei reati, più che un indistinto allarme-sicurezza, emerge un dedalo di problemi distinti e geograficamente caratterizzati. Scippi e borseggi abitano soprattutto nelle città maggiori del Nord, a partire da Genova dove si registra un caso ogni 85 abitanti. Emilia, Lombardia e Piemonte sono il teatro più frequente dei furti in abitazione, che si intensificano soprattutto in città di provincia come Como, Bergamo e Reggio Emilia.
Fenomeno tipicamente metropolitano, invece, le rapine accomunano le grandi città di tutta Italia, da Napoli a Torino, da Milano a Palermo, che occupano stabilmente le prime posizioni in graduatoria, mentre il primato del Mezzogiorno si concentra sugli omicidi. Per frenare l’incremento dei reati, che nel 2007 appaiono destinati a sfondare ogni record, il Governo gioca anche la carta della custodia cautelare. Che non sarà più legata al rischio di commissione di nuovi reati con violenza e soprattutto potrà essere applicata d’ufficio già dopo la condanna in primo grado.
Fonte: Redazione Antifurto