La paura della «chiave bulgara». Entrano in casa con un passepartout che non lascia traccia. Scatta il panico tra i residenti, parco Gabriella nel mirino. La paura non diluisce in abitudine, neppure quando i furti si verificano con cadenza quasi quotidiana. È il caso degli appartamenti del parco Gabriella, presi di mira dai delinquenti. È difficile farsene una ragione, soprattutto perché a fronte delle denunce, non vi è prevenzione o intervento di deterrenza che venga attuato dalle forze dell’ordine. Si racconta di un’anziana che si è ritrovata il ladro nascosto nel bagno di casa. Di un’altra che ha sorpreso sul terrazzo due giovani che avevano scavalcato la balconata. «Entrano in casa, trafugano tutto ciò che vi è da rubare e scappano. Senza lasciare traccia o segni di effrazione». Tutti parlano di questa misteriosa «chiave bulgara»: una sorta di passepartout che una volta inserito nella serratura solleva i pistoncini della stessa e con la compatibilità perfetta della chiave originale apre qualunque porta blindata.
Alle rimostranze e allo spavento delle vittime si contrappone la felicità di fabbri e elettricisti che propongono serrature rafforzate con cilindro europeo (una spesa che si aggira intorno ai 500 euro) e allarmi sensibilissimi a qualunque fruscìo (dai costi proibitivi: si parte dai tremila euro in su). L’altro giorno le forze dell’ordine hanno acciuffato a Caserta un topo d’appartamento che dovrà scontare un residuo di pena di due mesi.
LA POLIZIA – Ma come si fa a restituire un’adeguata percezione di sicurezza ai cittadini? Dalla questura di piazza Vanvitelli si suggerisce di «installare un sistema di allarme in casa collegato con il 113», tuttavia occorre fare i conti con la penuria di personale e con la disponibilità di una sola volante in servizio perlustrativo. «Prima o poi — dicono — se l’allarme è collegato al 113, la volante, anche se impegnata altrove, arriverà». Per il resto, dunque, meglio affidarsi ai fabbri (di fiducia) e agli impiantisti (anch’essi a prova di affidabilità) pronti a installare serrature potenziate e allarmi indomabilmente rumorosi. Come fanno i ladri a entrare in casa senza forzare le serrature e a eludere la protezione delle pesanti porte blindate? Il kit della cosiddetta «chiave bulgara» è composto da una serie di chiavistelli e chiavi magiche in grado di aprire serrature e casseforti a doppia mappa senza lasciare segni di scasso o effrazione.
L’ARMA SEGRETA – I malviventi possono reperire questi grimaldelli al costo di qualche migliaio di euro. «Il grimaldello bulgaro — spiegano dall’Unione nazionale consumatori — una volta inserito nella serratura, consente di rilevare i codici della chiave originale e creare successivamente un duplicato uguale alla chiave proprietaria. I topi d’appartamento compiono un primo sopralluogo per rilevare i codici delle porte di case che intendono svaligiare e in un secondo momento ritornano con le chiavi duplicate. I ladri inseriscono nella serratura il chiavistello tensore e successivamente la chiave morbida. La chiave morbida è un attrezzo con denti mobili, che riesce a rilevare la posizione dei denti della chiave originale. Con il tensore e la chiave morbida utilizzati in sincronia, i malviventi procedono al palpeggio grazie alla quale la chiave morbida si adatta alla serratura e rileva le mappe. In tutto l’operazione dura pochi minuti, sempre se il ladro non viene disturbato. Fatto questo, ritornano in un secondo momento per il furto». Per l’associazione di tutela del consumatore il consiglio «è quello di montare serrature di ultima generazione sulle proprie porte da serraturieri qualificati aderenti all’associazione di settore Ersi. Il sistema migliore è quello di installare serrature a doppia mappa insieme ad una di tipo europeo perchè le serrature di nuova generazione sono difficili da aprire con il grimaldello bulgaro».