Lo scorso 23 luglio i telegiornali hanno dato ampio risalto all’arresto di 16 persone, nella città di Napoli, appartenenti
ad una banda specializzata nella duplicazioni di chiavi di porte blindate per appartamento.
L’indagine, avviata a novembre 2008, ha neutralizzato un’organizzazione costituita da titolari di esercizi commerciali operanti nel settore della duplicazione di chiavi e da un esperto in serrature.
Quest’ultimo, in grado di riprodurre una copia perfetta di qualsiasi chiave per aprire porte blindate e casseforti, utilizzava sofisticati strumenti di precisione per rilevare, nottetempo e all’insaputa delle vittime,le combinazioni di qualsiasi serratura. L’uomo si avvaleva poi dell’attrezzatura di compiacenti negozianti per la realizzazione del clone della chiave.
Il servizio televisivo ha inquadrato le attrezzature che venivano usate ed anche numerose chiavi, già pronte per essere utilizzate. Successivamente, i giornalisti hanno chiesto ad alcuni esperti del settore un commento su questa notizia e hanno sollecitato informazioni in merito a come un normale cittadino, che desidera proteggere la propria abitazione o la propria attività, possa proteggersi da questi comportamenti.
La duplicabilità delle chiavi
In Europa esiste una normativa la EN 1300, che fa riferimento alle chiavi ed alle serrature utilizzate nella grande maggioranza delle installazioni domestiche e professionali. La normativa si applica indifferentemente alle serrature con chiave cosiddetta a doppia mappa, od a chiave a profilo paracentrico o reversibile, frequentemente usata nelle serrature del tipo ad infilare, chiamate appunto serrature di tipo europeo, perché conformi al disegno meccanico previsto da questa normativa.
Prima di chiarire meglio l’argomento ai lettori, è bene ricordare che gran parte delle chiavi che venivano riprese nel filmato televisivo durante la notizia data dal telegiornale, era del tipo a doppia mappa. Una caratteristica delle chiavi a doppia mappa è l’estrema facilità di duplicazione. Questa serratura con chiave a doppia mappa adatta per applicazioni su porte blindate per appartamenti ed esercizi commerciali, è molto utilizzata in Italia, ma del tutto sconosciuta in altri paesi europei.
Basta fare un giro in Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Austria, per notare che nessuna serratura montata sulla porta di un appartamento di tipo blindato, è del tipo a doppia mappa.
Salvo rarissime eccezioni, la chiave a doppia mappa è facilmente duplicabile, talvolta anche con una sola occhiata. L’esperto malvivente, infatti, è in grado di catturare la codifica di questa chiave anche solo osservandola, senza neppure aver bisogno di prenderla in mano.
Serrature a profilo europeo
Passiamo ad esaminare l’altro tipo di serrature a chiave, anch’esse diffusissime sul mercato.
Si tratta di serrature del tipo da infilare, a profilo europeo.
Un grande problema che la stessa normativa europea non prende in considerazione riguarda il tema della protezione da duplicazione
delle chiavi, appartenenti a questa famiglia normativa.
È una grave lacuna, che nasce dal fatto che possono esservi delle difficoltà oggettive nella valutazione della duplicabilità di una chiave. D’altro canto, la notizia di cronaca che abbiamo appena riportato dimostra come la protezione da duplicazione abusiva sia un’aspetto assolutamente critico di un programma di sicurezza di un qualsiasi insediamento, che va dall’appartamento privato fino a un grande centro industriale o commerciale.
Il ruolo di ERSI
In Italia esiste un’associazione, che riunisce gli esperti di chiavi e serrature. Questa associazione chiamata ERSI, Esperti Riferme Serrature Italia, raduna i massimi esponenti italiani nel settore delle chiavi e delle serrature.
Gli specialisti di questa associazione, avevano già identificato da tempo questo problema ed hanno sviluppato un proprio protocollo di classificazione delle chiavi, I tre livelli di classificazione delle chiavi
I° livello, chiavi a duplicazione libera
Al primo livello si trovano le chiavi, la cui duplicazione è libera; ciò significa che chiunque abbia in mano questa chiave, anche per pochi minuti, può recarsi da un ferramenta, oppure da un serraturiere, ed avere in pochi istanti una
copia della chiave. A questa famiglia appartiene la maggioranza delle chiavi che aprono le serrature oggi installate in Italia e nel mondo
II° livello, chiavi a duplicazione non libera
Al secondo livello si trovano le chiavi, la cui duplicazione non è libera; ciò significa che chiunque
abbia in mano questa chiave deve recarsi da un ferramenta od un serraturiere, che è stato
abilitato dal produttore della chiave a realizzare duplicati. Nella grande maggioranza dei casi, il duplicatore non effettua l’operazione, se il cliente non presenta un tesserino, a convalida della legittimità del possesso della chiave. In alcuni
casi la duplicazione può avvenire con macchine normalmente reperibili in commercio, mentre in altri casi la duplicazione avviene utilizzando macchine speciali. È evidente che se la duplicazione avviene utilizzando macchine normalmente in commercio, un operatore in malafede può comunque effettuare un duplicato, e metterlo a disposizione del richiedente, che potrebbe essere appunto
un malvivente. È certamente questo il caso che si è verificato a Napoli. Se invece, per realizzare il duplicato, è necessario utilizzare una macchina speciale, il numero dei luoghi dove la duplicazione può essere effettuata è molto più contenuto,
vale a dire si passa da 20 o 30 mila esercizi in grado di effettuare la duplicazione, a poco più di un centinaio. Questi esercizi sono strettamente controllati dai produttori di queste serrature e queste chiavi, e la possibilità di realizzare
duplicati abusivi scende rapidamente.
III° livello, realizzazione in proprio delle chiavi duplicate
Infine, vi è un terzo livello, in cui il fabbricante, non fidandosi di nessuno, nemmeno dei suoi distributori,
realizza in proprio i duplicati. La rete di esercizi commerciali che vende queste serrature
opera esclusivamente come punto di riferimento per il cliente, in quanto può acquisire il tesserino con il codice delle chiavi, o inserire i codici in un messaggio inviato al fabbricante, che nel giro di un paio di giorni, gli invierà
la chiave duplicata. Questa situazione si verifica non solo quando il fabbricante vuole tenere uno strettissimo controllo sulla duplicazione delle chiavi, ma anche quando occorre utilizzare delle macchine molto sofisticate, che non è ipotizzabile la distribuzione di queste apparecchiature a livello commerciale, ma è proponibile solo a livello centrale. E’ evidente una differenza fra il livello di protezione da duplicazione abusiva, a seconda del tipo di serratura in questione. Gli esperti di ERSI hanno compilato un elenco di serrature, le cui chiavi possono appartenere al primo, secondo oppure al terzo livello. L’elenco è continuamente aggiornato, con la nascita di nuovi prodotti immessi sul mercato. L’elenco però non è sempre completo, in quanto gli esperti effettuano valutazioni solo su serrature e chiavi, che vengono messe a disposizione dai costruttori, oppure le cui caratteristiche sono liberamente disponibili sul mercato. Dall’elenco disponibile oggi, quasi tutte le chiavi che appartengono al secondo o al terzo livello sono debitamente classificate.