Diminuiscono i furti in banca. Nel 2008 sono stati registrati 504 tentativi di effrazione nei locali dove si custodisce il denaro contante – casse continue e sportelli bancomat, ma anche casseforti e caveau – con un calo del 16% rispetto ai 600 registrati nel 2007.
Oltre la metà degli assalti (53,2%) fallisce grazie alle misure e ai dispositivi di sicurezza, sempre più tecnologici ed efficienti, adottati dal settore bancario per rendere le proprie filiali ancora più sorvegliate e sicure. Sono questi i principali risultati dell’indagine annuale sui Furti ai danni delle dipendenze bancarie condotta da Ossif – il Centro di ricerca Abi in materia di sicurezza – che conferma, dunque, la tendenza positiva già registrata nel 2008 con il sensibile calo delle rapine allo sportello, diminuite del 27,3% rispetto all’anno precedente.
In particolare, su 504 episodi complessivi 268 non hanno avuto successo (-24,7% rispetto ai 356 del 2007), mentre i furti messi a segno sono stati 236 (-3,3%). Nonostante gli sforzi e le risorse messe in campo dalle banche – che ogni anno investono oltre 700 milioni di euro per perfezionare e potenziare i dispositivi di protezione della filiale, il 25% dei quali è destinato esclusivamente alle misure antifurto – rilevante è stato comunque il bottino complessivo, pari a circa 11 milioni di euro, e quello medio per furto, pari a 46 mila euro.
"Il fenomeno dei furti in banca come quello delle rapine – spiega lo studio Ossif – è direttamente collegato all’ampio ricorso al denaro contante e al ritardo nell’utilizzo dei moderni strumenti di pagamento che l’Italia sconta ancora rispetto al resto d’Europa. Ridurre la circolazione e dunque anche la presenza di contante negli sportelli bancomat, nei caveau e nelle casseforti delle banche, oltre che nelle tasche degli italiani, vuol dire contribuire da un lato all’ammodernamento del paese e, dall’altro, alla maggiore sicurezza delle città".