fbpx Skip to content

Mercato, la sicurezza ha fatto “boom”

Un’indagine fra i consumatori inglesi ha messo in risalto che due terzi dei soggetti intervistati è pronto ad acquistare impianti di qualità. Secondo una recente indagine, i proprietari inglesi di abitazioni sono disponibili a spendere fino a 7 mila euro per misure di sicurezza per la propria abitazione.

Più dei due terzi dei soggetti intervistati hanno dichiarato che cercano un’elevata sicurezza e sono quindi disposti a comprare impianti di buona qualità, con connessione diretta alla locale stazione di polizia od agli istituti di vigilanza privata. Più della metà degli intervistati ha dichiarato che non ha alcuna difficoltà ad installare impianti di videosorveglianza, per tenere sotto controllo gli accessi principali ed il perimetro dell’abitazione. Quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di avere paura di abitare in una zona isolata, che sarebbe contento di vendere la propria villetta ed andare ad abitare in una condominio, meglio se composto da più abitazioni con un recinto ed un presidio di sicurezza. Quasi tutti gli intervistati hanno detto che anche il solo investimento in un sensore di movimento, che fa accendere un’illuminazione perimetrale, può costituire un deterrente per attaccanti di basso livello. Contrariamente, l’installazione di sbarre e di inferriate non sembra incontrare un grande favore, anche perché evidentemente quest’istallazione è utile solo se l’intero perimetro dell’abitazione è protetto in modo adeguato.
Poveri commercianti! Secondo una recente indagine, che ha coinvolto le associazioni dei commercianti inglesi, quasi il 50% teme per la propria sicurezza, sul posto di lavoro. In effetti, le statistiche dimostrano che l’aumento delle rapine ha superato del 50% i dati dell’anno precedente e quasi 500mila dipendenti o titolari di esercizi commerciali sono stati vittime di rapine, talvolta anche gravi. Questa indagine, che viene condotta ogni anno a cura dell’associazione commercianti, ha dimostrato che anche il totale delle merci rubate o rapinate ha raggiunto un massimo, mai raggiunto in precedenza. Per quanto riguarda il taccheggio, gli eventi registrati sono cresciuti del 3% rispetto all’anno precedente, ed arrivano ad una media di 40 eventi per anno e per negozio. L’importo medio asportato da un taccheggiatore è salito precipitosamente, passando in pochi anni dall’equivalente di 8 euro a più di 200. Gli impianti video che non servono! Un rapporto ufficiale, elaborato dai capi della polizia britannica, ha dimostrato che nell’80% dei casi le immagini fornite dagli impianti di videosorveglianza non possono essere usate come prova in dibattimento e nemmeno come strumento di supporto alle indagini. Il documento, pubblicato dal Ministero dell’Interno, evidenza il fatto che nella maggior parte dei casi questa deficienza degli impianti di videosorveglianza non fa altro che facilitare l’opera dei malviventi. È’ stato messo a punto un tavolo di lavoro, che dovrebbe cercare di stabilire delle regole minime di qualità degli impianti di videosorveglianza, per far sì che l’investimento in sicurezza abbia un adeguato ritorno. In molti casi gli impianti di videosorveglianza sono installati senza avere una chiara idea dell’utilizzo specifico e gli utenti non effettuano quasi mai delle verifiche sistematiche per controllare la qualità della videoregistrazione. Inoltre la polizia si trova a confrontarsi con dozzine di tipologie di impianti, analogici, digitali, con registrazione su HD oppure su cassetta ed è stata addirittura costretta a creare una squadra specializzata di esperti, in grado di catturare le videoregistrazioni ed analizzarle, almeno nei limiti consentiti dalla qualità dell’immagine. Qual è la norma migliore? La commissione internazionale ISO, che sta studiando le misure di sicurezza per i container, ha pubblicato una bozza di norma che si affida ai sistemi RFID di tipo attivo. Contrariamente, la maggior parte degli utenti preferisce utilizzare sistemi passivi o addirittura nessun sistema. E’ questo il risultato di uno studio condotto da un ente canadese, che vuole mettere a punto un programma di miglioramento della sicurezza dei container. In assenza di uno specifico mandato da parte degli enti governativi, la discussione continua intorno al rapporto costo e beneficio dell’installazione di sistemi di sicurezza per i container, cui vengono abbinati dispositivi in grado di visualizzare la posizione del container stesso. Questa incertezza del mercato e la mancanza di precise indicazioni a livello governativo fanno sì che il mercato sia piuttosto statico e non vengano installati sistemi, che pure potrebbero dare un contributo determinante al miglioramento della protezione delle preziosi merci, che ogni giorno attraversano i mari e le autostrade del mondo. Nel frattempo, circolano voci che il governo degli Stati Uniti vorrebbe imporre, come obbligatoria, l’ispezione e l’integrità dei sigilli su tutti i container che entrano nel territorio degli Stati Uniti.

Altri Articoli

Furti negli appartamenti, boom di casi a Marano: vittime terrorizzate

Nei giorni scorsi escalation di furti e rapine nei negozi del centro e della periferia Trentasei ore di terrore per i residenti di Marano. I ladri d’appartamento hanno fatto irruzione

Newstanis ti difende con Silver Barrier, il tuo scudo contro virus e batteri!

Silver Barrier è il più innovativo e sicuro sistema di igienizzazione e sanificazione di ambienti e luoghi di lavoro, attualmente in commercio.Un nebulizzatore professionale a carica ionica ad alto contenuto tecnologico

Pin It on Pinterest

Condividi

condividi l'articolo con i tuoi amici!

× Come possiamo aiutarti?