Nottata di terrore a Napoli nel quartiere del Vomero, quella appena passata tra sabato e domenica scorsi. Quattro raid sono stati messi a segno nella zona collinare, nella quale i sistemi di videosorveglianza stradale riultano ormai fuori uso da oltre un anno.
In azione una banda di delinquenti che – nell’ordine – hanno prima tentato di spaccare con un’auto usata come ariete le vetrine di un bar, poi hanno infranto le vetrate di un ristopub, e prima di passare all’azione contro un sushi-bar hanno anche tentato di compiere un furto in una farmacia. Il tutto nel raggio di un centiniao di metri: da via Belvedere a via Aniello Falcone. In quella stessa zona abita anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. I fatti si sono verificati nella notte tra sabato e domenica scorsi, ma solo oggi se ne è avuta notizia. Una sola mano dietro la lunga serie di episodi che sono al limite tra l’atto criminale e quello teppistico, viste le conseguenze che hanno provocato. I banditi – ripresi dalle telecamere di videosorveglianza di un negozio – hanno prima tentato di scassinare l’ingresso della farmacia Di Iorio; subito dopo hanno provato a usare come ariete l’auto (una vettura rubata) per entrare all’interno di un bar, peraltro senza riuscirvi e questo grazie ad un paletto posizionato sul marciapiedi che ha resistito nonostante ben otto assalti con la vettura sparata a tutta velocità a retromarcia. Poi, non contenti – ed erano le quattro del mattino – hanno ripetuto le loro gesta venti metri più avanti, colpendo l’ingresso di un ristopub, all’interno del quale non hanno trovato l’incasso. Per vendette i delinquenti hanno allagato i locali. Ultimo assalto, poco prima delle cinque, ad un altro ristorante di via Aniello Falcone. Dimenticavamo un particolare: i banditi hanno potuto agire indisturbati anche perché nessun residente della zona ha sentito un rumore, né si è accorto di niente. Sui casi indagano comunque i carabinieri della compagnia Vomero, grazie alle segnalazioni fornite dal presidente di Federfarma Campania Michele Di Iorio.